Storie autobiografiche – Einaudi – Torino, 2009
Will Eisner, nato nel 1917 e scomparso nel 2005, è considerato uno dei più importanti autori di fumetti di tutti i tempi ed è, a detta di molti esperti del settore, l’ideatore delle cosiddette Graphic Novels, i romanzi grafici. Già nel 1941, quando i fumetti godevano di ben scarsa considerazione, con grande preveggenza scrisse in un articolo che i fumetti erano “…l’embrione di una nuova forma d’arte…il romanzo illustrato. Adesso la sua forma è ancora cruda, basilare, ma si tratta di materiale che potrà svilupparsi in mille modi intelligenti. E alla fine, ne sono certo, diventerà un linguaggio riconosciuto dai migliori scrittori e dai migliori artisti.”
Il volume che qui viene presentato, pubblicato negli States due anni dopo la sua scomparsa e nel 2009 in Italia, mantiene il titolo in inglese (Life, in pictures – Vita, per immagini) ed aggiunge un significativo sottotitolo in italiano (Storie autobiografiche) ad indicare non solo il riferimento generale alle storie di vita ma la specifica sottolineatura della natura autobiografica delle storie qui inserite.
In realtà l’inserimento di qualche elemento autobiografico, sottotraccia o appena accennato, poteva anche essere estemporaneamente presente a partire dagli anni ’20-’30, ma la possibilità di realizzare vere e proprie storie autobiografiche era esclusa. Non è un caso, quindi, che le storie che compongono questo volume e che sono a ‘diversa intensità autobiografica e biografica’ siano state realizzate fra gli anni ’80 ed i primi anni del duemila, periodo nel quale la fama di Eisner era già ampiamente consolidata. Si tratta quindi di una sorta di conquista dell’età matura, che porta l’autore a rievocare i fatti salienti del proprio passato attribuendogli dignità, qualità e significatività particolarmente consistenti.
Sono cinque le storie che compongono Life, in Pictures.
Tramonto a Sunshine city è del 1985 presenta una storia inventata dove però gli elementi autobiografici sono piuttosto consistenti.
Il sognatore del 1986 può essere considerato a tutti gli effetti il primo grande lavoro autobiografico di Eisner, raccontando la storia di Billy (alias Will) che fa il suo ingresso, prima della Seconda Guerra Mondiale, in qualità di giovane artista ‘idealista’ nel mercato dei fumetti.
Verso la tempesta (1990) e Il giorno in cui divenni un professionista (2003) sono i lavori in cui il tratto autobiografico è più marcato. La prima è l’opera di gran lunga più consistente, con oltre duecento pagine di tavole, e si presenta come una esemplare storia di antisemitismo, mentre nella seconda, racchiusa in sole quattro pagine, l’autore ricorda ironicamente uno dei primi momenti della propria carriera.
Infine ne Le regole del gioco del 2001, è la famiglia della moglie Ann ad essere al centro dell’attenzione e rappresenta, perciò, un lavoro essenzialmente biografico.
Will Eisner è quindi, in conclusione, un precursore di grande talento, giunto a questa sensibilità di tipo autobiografico dopo aver perseguito per decenni un utilizzo istruttivo dei fumetti anche, ma non solo, nell’ambito educativo e dell’istruzione. Un innovatore, quindi, che espande l’approccio autobiografico in nuovi e significativi settori più vicini alle giovani generazioni. (G.M.)
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